mercoledì 10 settembre 2008

1. La trama


1. La trama
Sulla geniale idea di un giovane che verrà chiamato per compiere una missione da cui dipenderanno le sorti del mondo, un giovane di umili origini, ma destinato a essere un re o roba simile, comunque una persona importante. E su come tale giovane entrerà in possesso di un leggendario manufatto, attraverso il quale potrà sconfiggere il male iperbolico e/o salvare e innamorarsi di una ragazza (principessa, se possibile).

Per descrivere ciò che accade nella mente di un individuo che vuole scrivere fantasy, mi rifaccio a un "famosissimo" film di Alejandro Ramirez Inariditu.

"Il pugilismo, ragazzo, è un mondo di dolore, di rabbia. Ma tu hai la stoffa, ragazzo!"
"Ma io sono scemo!"
... "Stupito da un talento nascosto. Ma nascosto bene..."
... "Lui è Pappo."
"Ma questo è un coglione!"

Tutto ciò incarna l'essenza dello scrittore fantasy. Se ha la fortuna di venire scoperto da un editore "che se ne intende" - l'allenatore di Pappo -, dopo qualche dubbio ("Ma io sono scemo!") decide di buttarsi nel fantasy ("Io sono puggile!"). Ma il fantasy, ragazzi, è un mondo di dolore, di rabbia. E voi non avete la stoffa. XD

Non credo sia necessario fare troppi esempi. Il Frodo di Tolkien, i personaggi di Terry Brooks, di Robert Jordan, Eragon, ecc. Sono tutti personaggi dalle radici umili che si ritrovano ad affrontare un'avventura, a viaggiare, a sconfiggere il male, a scoprire di essere stato scelto dagli dèi/dal destino/dalla malasorte.
No, non è una buona idea ideare una trama simile. E non - solo - perché è stata già usata e strausata (per casi recenti, vedasi Nihal, Bryan di Boscoquieto e similia), poiché dopo tutto ci sarà un motivo se tutti la preferiscono. No, a mio parere non si dovrebbe più usare quest'idea perché implica una serie di eventi scontati, che conducono alla produzione (per usare termini gambereschi) di un fantasy #54130 (uno dei tanti, insomma).
E un romanzo che non si distingue dagli altri non rimane nemmeno nella memoria. Leggo il romanzo, lo trovo niente male per i miei gusti facili, lo dimentico. Se ho gusti un po' esigenti, mi arrabbio perché ho speso soldi - idiota che non sono altro - per un prodotto scadente che mi ha fatto perdere tempo, oltretutto, e mi ha turbato.
Il fantasy prevede che ci sia qualcosa di fantastico e inspiegabile nel mondo che si è inventato l'autore. Quindi non è necessario che ci siano degli schemi da seguire (il poveretto che diventa eroe e compie un viaggio ecc.). Un contadino scemo che da bambino ha bevuto una pozione che gli permette di parlare con la sua mucca e, colpo di scena, con tutti i quadrupedi, può essere materiale per una storia fantasy. Il contadino non deve per forza essere figlio di Aemon il Grande, né deve compiere un viaggio per prendere la Sacra Spada Magica dell'Eletto Oscuro. Può starsene nel suo villaggio, snobbato da tutti, considerato l'idiota che è, finché un giorno non arriva un drago che si stabilisce nel villaggio, prende possesso della collina su cui si trova, s'impadronisce del tesoro sepolto, e sottomette gli abitanti. Ma... c'è il contadino scemo che sa parlare coi quadrupedi, solo lui potrà salvare gli abitanti. E così via.
A qualcuno questa storia può non piacere - e sarebbe comprensibile. Qualcun altro può trovarla grandiosa, invece. Ma sarebbe tutto qui: scritta in modo decente, una storia simile potrebbe piacere e non piacere. Non si parlerebbe di luoghi comuni e incoerenze. Si pensi al Signore degli anelli: molti si sono chiesti perché mai, invece di compiere un simile viaggio verso Mordor, l'anello non venisse trasportato dalle Aquile e gettato direttamente nel Monte Fato. Alcuni romanzi moderni presentano simili assurdità perché l'autore si ostina a voler seguire degli schemi, pur travalicando i limiti del verosimile e del logico.

Esempio esaustivo tratto da un articolo di Gamberi Fantasy.

A pagina 87 è descritta la partenza della Compagnia dei Rinnegati dalla capitale del Reame. I quattro giovanotti sono salutati da due ali di folla esultante, perché tutti sanno che lo scopo della loro missione è salvare la principessa Eileen, rapita dal Signore delle Tenebre. Ma a pagina 110 uno della Compagnia è reticente a rivelare la natura della missione a un suo parente, a pagina 114 Lyannen conferma che sono “partiti in gran segreto”. LOL!

Io vedo la cosa in modo grafico.

















Insomma, la trama surgelata non è una buona scelta per un fantasy. Soprattutto, molti autori che scrivono fantasy se non sono alle prime armi con la scrittura, lo sono col fantasy. Non ci vuole una cultura fantasy enciclopedica per capire come funziona la cosa, ma, purtroppo, molti leggono giusto Dragonlance o qualche altra minch... opera, e in questo modo non godono appieno del vasto panorama fantasy di alta qualità (Martin, Erikson, ma anche altri che magari possono piacere di più...).

P.S. Voglio specificare che questo blog-rubrica ha anche uno scopo di svago, ergo le battute che potrebbero offendere qualcuno sono solo battute, ironia, sarcasmo, e il sottoscritto non è un mago del fantasy. E, anche se fossi uno scrittore fantasy dalle notevoli capacità, non avrei problemi a parlare un po' di cose astratte - tutti ci riescono -, perché il difficile sta nell'applicarle. Riguardo a questo argomento, la trama, con un po' di riflessione si può arrivare al ragionamento che ho scritto finora, ma metterlo in atto è la cosa difficile.

P.P.S. L'immagine rappresenta Link e Zelda, due personaggi Nintendo. The Legend of Zelda è una serie di videgiochi fantasy dalla trama simile a quella riportata in questo articolo. Tuttavia, l'eroe non si fa la principessa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono solo parzialmente d'accordo con quanto dici. E' vero che la trama del tipo che tu descrivi è stata usata ad nauseam, però quello che distingue un buon fantasy da uno mediocre sono i personaggi. E' Frodo con le sue sofferenze ed il suo incrollabile amore per la Contea che ci ricordiamo, Boromir con la sua ansia di salvare Mina Tirit oppure il nano Tyrion dei romanzi di Martin, con il suo cinismo.
Sono quindi i personaggi e non la trama che fanno grande un fanatasy.
Claudio Nebbia - phog@hotmail.it

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Io invece sono d'accordo con te! ^^ È vero, ci sono molti altri fattori che possono rialzare la qualità di un romanzo. Personaggi, idee originali, dialoghi, scene particolarmente gradite...
Certo però ci andrei piano ad assolutizzare. Direi che anche i personaggi fanno grande un fantasy. ^^
Inoltre, tra gli altri, arriverò anche all'argomento personaggi. :)