3. I personaggi, le razze
Sulla varietà di razze presenti nei racconti fantasy, le caratteristiche fisiche e psichiche dei personaggi, e le motivazioni per giustificarne l'esistenza.
Di fatto, non ci sono regole che stabiliscono quali razze si possono usare in un fantasy, e allo stesso modo non esistono personaggi adatti e non adatti, visto che -- trattando in questa "rubrica" il fantasy standard (non comico o erotico o di altro genere), metà simile alla nostra realtà e metà ricco di altri elementi, fantastici o semplicemente alternativi -- si suppone che in una realtà alternativa le regole che guidano i fattori genetici di razze diverse dalle nostre appartengano, appunto, a un'altra realtà, dunque noi dovremmo accettarle così come ci vengono presentate. Anche i personaggi, attingendo ai prototipi degli umani (o simili) della nostra realtà, avranno un'infinità varietà di caratteri.
Dunque non esiste un manuale del bravo scrittore fantasy -- bugia!, invece sì, eccolo, fatto da me!:
Ho impiegato una buona mezzora per fare quest'immagine. E ho usato Paint e un po' di Pixia. Quindi, per favore, fatevela piacere. XD
I luoghi comuni del fantasy possono piacere, ma i lettori veterani talvolta si annoiano nel leggere sempre le stesse idee. Anche se le razze fantasy non appartengono alla nostra realtà, dopo tanti romanzi si è giunti ad avere un'idea generale di esse, quindi si possono commentare un po'.
Perché i nani devono essere sempre incazzati neri? Perché gli elfi devono essere effemminati? D'accordo, gli elfi-gnomi irlandesi, bassi e col nasone rosso non ispirano molto, ma un elfo un po' paffuto, col naso a patata e le sopracciglia folte sarebbe anche credibile, e preferibile a un
È pensiero comune che le donne nordiche siano belle. È quasi vero: non tutte. Si dice lo stesso anche delle donne mediterranee ma, aimè, a voi sembra così?
Ricorre, nel fantasy, lo stereotipo dell'eroe muscoloso abile nella spada. Se non è muscoloso, è snello, agile, coi muscoli definiti, ecc. Ma proviamo a pensare: siamo in un'utopia simil-medievale (ma sarebbe lo stesso anche in un med-fantasy, simil-rinascimentale, barocco, e forse anche in un urban fantasy): Medieval swordsmanship di John Clements sostiene che tutti, anche un contadino, possedevano una spada, nel Medioevo, pronti se fossero stati chiamati alle armi (ma a me è sembrato contraddittorio, visto che lo stesso Clements sostiene che la spada era privilegio dei cavalieri e che la lancia era l'arma più usata in battaglia, per sostenere poco dopo che invece la spada si adattava ad ogni tipo scontro ed era l'arma più utile: mah!). Una spada non è una vanga o una zappa, e se in un fantasy un contadino viene scelto da una profezia per compiere un viaggio contro il Signore del Male, non avrà le abilità di agile guerriero, spadaccino esperto, mago veterano ecc.
Farò un esempio con la chitarra elettrica.
Suonare non è difficile, richiede solo pazienza e pratica, come in tutto. C'è però gente geneticamente impedita a suonare, altra gente impara piano piano, impiegando molto tempo. Alcuni hanno difficoltà a muovere le dita velocemente, altri non riescono a tenerle ferme per gli accordi, altri ancora rinunciano a imparare quando arrivano a fare il barrè. La prima volta che uno afferra una chitarra nota che è pesante. Altri non sanno suonare decentemente con la distorsione, emettendo un suono simile a un incidente stradale.
Analogamente, un contadino non può essere un bravo spadaccino al 90% dei casi.
Una cosa è spaccarsi la schiena e usare la zappa. Un'altra cosa è posizionare i piedi, tenere la lama a una certa altezza, ecc. Diverso è anche il fisico di uno spadaccino. Chi fa piscina ha un fisico nettamente diverso rispetto a uno che pratica body-building. Il primo tende essere alto e slanciato o, almeno, sciolto e coordinato. Il secondo invece ha il più delle volte una massa notevole, muscoli definitissimi, ecc. Il nuotatore, tuttavia, sarà capace di allacciarsi la cintura, in macchina, mentre un body-builder potrebbe anche non riuscirci -- un mio amico belga non riusciva ad arrivare con la mano alla cintura, perché i muscoli gli impedivano di piegare e allungare il braccio verso il lato opposto: i nuotatori invece fanno sempre quest'esercizio nel riscaldamento.
Infine, diciamocelo, non tutti sono portati per alcune cose.
Altra cosa che caratterizza i pessimi fantasy sono i personaggi dalle caratteristiche esagerate e i "colori netti". Non hanno sfumature, sono buoni o cattivi o sterili. Nella realtà non è così. Un pedofilo può pagare tranquillamente le tasse e lasciare il posto nel tram per una donna incinta . Uno stronzo che ti frega il turno alla fila nella posta, non paga le tasse e scarica tanti film piratati da internet, invece, potrebbe aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, donare il sangue o tante altre cose. Questo è un esempio stupido per dire che le persone non sono così o così. Sono invece ricche di particolari e, soprattutto, mutevoli -- si prenda in considerazione una donna dolce e simpatica, che però cambia carattere durante il ciclo mestruale/l'allineamento dei pianeti /o solo perché quel giorno ce le ha girate e ha voglia di dare spettacolo in pubblico e scaldarsi la gola in una sfilza di frasi dal tono isterico.
Martin è molto abile a delineare i diversi comportamenti dei personaggi. Quel poco di Drangonlance firmato Weis-Hickman che ho letto, invece, presenta personaggi simili a cartoni animati, buoni o cattivi, simpatici o antipatici, esagerati e poco verosimili.
Non si può invece stabilire niente riguardo a mostri o altre creature immaginarie. In quanto immaginarie, e non attingendo nemmeno ai prototipi della nostra realtà, è possibile ipotizzare varie eventuali caratteristiche. Un troll può essere scemo o intelligente o comunque in grado di sapere dove va messo un cappello. Dipende da quanta intelligenza vuole dargli l'autore.
Per tutte le creature o i fattori che si avvalgono del diritto di "non appartenenza alla nostra realtà", non si può dire niente. Se non: l'autore usi il buon senso. :)
In questo caso l'autore non ha usato il buonsenso. ^^